Alcol e lavoro: normativa vigente e divieti
Oggi parliamo del binomio alcol e lavoro. L’assunzione di alcol nel luogo
di lavoro può rivelarsi pericolosa perché, lavorare in una condizione
alterata, potrebbe dimostrarsi pericoloso per se stessi, per i colleghi e
per chiunque è vicino alla postazione lavorativa. La legge contempla una
normativa specifica che prevede il divieto assoluto di assunzione di alcol
per alcune categorie di lavoratori e mansioni svolte.
Nell’articolo approfondiremo il discorso parlando della normativa vigente, delle
conseguenze legate all’utilizzo di alcol, delle categorie professionali interessate
e dei controlli alcolimetrici per i lavoratori.
Consumo di alcol ed effetti sulla salute.
L’assunzione di alcol provoca sintomi immediati e, a lungo andare
provoca danni irreversibili al nostro organismo.
I sintomi che si manifestano immediatamente a seguito dell’utilizzo di
alcol sono diversi:
- disinibizione comportamentale,
- mancanza di lucidità,
- vasodilatazione,
- aritmie cardiache,
- aumento della pressione.
Questa sintomatologia può esporre più facilmente il corpo umano al
rischio di infarto e di ipotermia.
Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, l’abuso di alcol può
provocare danni all’apparato digerente, infiammazioni al pancreas e
disfunzioni metaboliche. Ma i disturbi più pericolosi e ricorrenti sono
quelli al fegato con la manifestazione di cirrosi epatica e tumori al fegato.
Sono ben chiari gli effetti che l’assunzione prolungata di alcol può
provocare sul corpo umano, ma invece quali sono gli effetti che può
provocare sul luogo di lavoro? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Consumo di alcol ed effetti sul lavoro.
Oltre agli effetti più comuni che l’assunzione di alcol provoca al corpo
umano, quali sono le conseguenze in ambito lavorativo?
Sicuramente l’utilizzo di alcol durante le ore lavorative, provoca
effetti negativi sia nell’immediato sia nel corso del tempo.
Sicuramente si è rilevato un maggior numero di infortuni durante l’attività
lavorativa soprattutto tra coloro che guidano dei mezzi a causa di una
diminuzione della lucidità e della concentrazione.
Inoltre si è notato un maggior numero di assenze da lavoro da parte di
lavoratori alcolisti rispetto agli altri lavoratori.
Infine i lavoratori alcolisti cambiano più facilmente il posto di lavoro
rispetto alla media dei lavoratori.
Continua a leggere l’articolo per approfondire il discorso.
La normativa.
In Italia la Legge 125/2001 ha sancito il divieto di assumere alcol nei
luoghi di lavoro prima e durante l’attività lavorativa dove è richiesto un
elevato livello di concentrazione.
Le categorie professionali interessate sono state riportate nell’Intesa
Stato-Regioni del 16 Marzo 2006. Si tratta di lavoratori che svolgono
funzioni particolarmente delicate da cui possono derivare rischi per se
stessi o per terzi. Vediamo quali sono queste categorie:
- Sanitari in servizio presso strutture pubbliche o private;
- Lavoratori addetti a mansioni che richiedono porto d’armi;
- Lavoratori addetti alla guida di veicoli che richiedono patente B o
superiore;
- Lavoratori addetti a carrelli o macchine per movimento terra;
- Lavoratori del Settore Edile;
- Addetti al controllo di volo e del traffico ferroviario;
- Lavoratori che si trovano a contatto con esplosivi;
- Insegnanti e addetti che hanno a che fare con la vigilanza degli
infanti.
ll divieto di uso di alcol sul posto di lavoro, per queste categorie
professionali, è generale e non è limitato al solo orario di lavoro: i datori di
lavoro non possono somministrare bevande alcoliche, ad esempio nei bar
aziendali, nelle mense e nelle macchine che distribuiscono bevande.
Infine sempre in materia normativa, l’Articolo 20 del D. Lgs 81/2008,
prevede che i lavoratori sono obbligati a sottoporsi agli accertamenti
disposti per la sorveglianza sanitaria dal Medico Competente, compreso
il test per la verifica dell’alcoldipendenza. Questi aspetti specifici li
approfondiremo nel prossimo paragrafo.
Gli obblighi del datore di lavoro.
Vediamo a questo punto quali sono gli obblighi a cui il Datore di
Lavoro deve prestare attenzione in termini di alcol e lavoro.
Secondo quanto stabilito dalla normativa, il Datore di lavoro deve:
- valutare se nella propria azienda è richiesto un alto livello di
concentrazione e rischio per terzi per cui è obbligato a far
rispettare il divieto di assunzione di alcol;
- informare i lavoratori sui rischi legati all’utilizzo di alcol;
- informare sulle modalità e frequenze dei controlli alcolimetrici;
- attivare un sistema di controlli per verificare il rispetto del divieto.
Inoltre il Datore di lavoro deve nominare un Medico Competente che
avrà il compito di sottoporre al controllo alcolimetrico i dipendenti che
svolgono attività lavorative ad alto rischio. I controlli alcolimetrici nei
luoghi di lavoro avvengono sottoforma di test e sono finalizzati a
rilevare l’eventuale assunzione di alcol da parte dei lavoratori. Vengono
effettuati durante l’attività lavorativa e senza preavviso.
Nel caso in cui un lavoratore dovesse risultare positivo ai controlli
alcolimetrici il Datore di Lavoro provvederà con l’allontanamento
temporaneo del lavoratore dalla mansione a rischio. Il lavoratore sarà
punito con una sanzione amministrativa, potrà avere provvedimenti
disciplinari e in taluni casi il Datore di Lavoro potrà procedere con il
licenziamento.
Conclusioni.
Facendo un breve riepilogo, abbiamo visto quali possono essere i rischi
sulla salute dovuti ad un consumo eccessivo e continuativo di alcol.
Poi ci siamo soffermati sui rischi e i pericoli che l’abuso di alcol può
portare sui luoghi di lavoro.
Successivamente abbiamo analizzato la normativa che vieta l’utilizzo
dell’alcol nel luogo di lavoro. E abbiamo visto quali sono le specifiche
categorie di lavoratori più a rischio per il consumo di alcol.
Infine ci siamo soffermati su quelli che sono gli obblighi del Datore di
Lavoro in materia di alcol sui luoghi di lavoro: sanzioni, allontanamento
momentaneo e licenziamento del lavoratore.
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